Cosa vedere sul Lago di Como

da | Giu 5, 2024 | Lago di Como

Il Lago di Como è una destinazione di straordinaria bellezza: situato nel cuore delle Alpi lombarde, questo specchio d’acqua è circondato da paesaggi unici, borghi pittoreschi e ville raffinate che raccontano storie affascinanti.

Preparati a partire per un viaggio attraverso un luogo dove ogni elemento naturale e architettonico contribuisce a creare un’atmosfera unica. In quest’articolo, esploreremo nel dettaglio i borghi, le ville, i parchi e le montagne del Lago di Como, svelando le meraviglie che rendono questa destinazione un vero e proprio paradiso in terra da visitare almeno una volta nella vita.

I borghi del Lago di Como 
Bellagio
Varenna
Menaggio
Cernobbio
Tremezzina
Le ville del Lago di Como
Villa Carlotta
Villa Balbianello
Villa Monastero
Villa Melzi d’Eril
Villa Olmo
Ricorda la Città di Como
I parchi e le montagne del Lago di Como
Borgo Dorio
Passo del Liro
Monte Tremezzo
Parco Val Sanagra
Sacro Monte dell’Ossuccio: Patrimonio dell’Unesco
Come assicurarsi di visitare tutti i luoghi importanti sul lago di Como

 

I borghi del Lago di Como

 

Ogni borgo del Lago di Como possiede caratteristiche uniche, un insieme di tradizioni e panorami che si fondono armoniosamente con la natura circostante, regalando ai visitatori un’esperienza indimenticabile.

Nei prossimi paragrafi, andremo alla scoperta dei dettagli di ciascun borgo, esplorando le caratteristiche distintive, le attrazioni e le storie che li rendono così speciali. Prepara la tua immaginazione per un viaggio incantevole lungo le sponde del Lago di Como.

Bellagio

Hotel Las Vegas Resort a Bellagio sul Lago di Como

Bellagio ha catturato l’immaginazione del mondo a tal punto da ispirare una replica a Las Vegas. La sua bellezza ha anche influenzato la casa motociclistica Moto Guzzi, che ha sede a Mandello del Lario e ha dedicato una delle sue moto custom al borgo, chiamandola appunto “Bellagio.”

Situato in una posizione privilegiata sul promontorio che divide il Lago di Como nei suoi due rami meridionali, offre una vista che ricorda il dipinto di un quadro impressionista. Gli edifici storici e l’atmosfera romantica al tramonto, con la luce dorata che si riflette sulle acque del lago, rendono Bellagio una destinazione turistica e culturale imperdibile.

Bellagio ha anche affascinato il mondo del cinema: il celebre regista Luchino Visconti ha scelto questo borgo per girare una scena del film “Rocco e i suoi fratelli” nel 1960, ambientata nella zona dell’attuale Lungolago Europa. Anche Sergio Leone ha utilizzato il lungolago come location per una scena di “C’era una volta in America” del 1984, in cui Noodles (Robert De Niro) passeggia con la sua amata Deborah.

Varenna

Riva del paese di Varenna con affaccio sul Lago di Como

Per raggiungere il cuore di questo incantevole villaggio, si percorre la celebre Passeggiata degli Innamorati, una suggestiva passerella sospesa sull’acqua che dall’imbarcadero conduce direttamente al centro del paese. Qui, le tipiche casette colorate affacciate sul lago e le vivaci stradine brulicanti di turisti creano un’atmosfera unica e irresistibile. Il borgo è ricco di negozi caratteristici, caffè e ristoranti che si affacciano sulla Riva Grande, una pittoresca insenatura che offre scorci unici sul Lago di Como.

La piazza centrale di Varenna, dove si trovano la Chiesa parrocchiale di San Giorgio e il Municipio, è situata nella parte alta del borgo ed è raggiungibile attraverso le numerose stradine che salgono dal lago. Da questa piazza, in pochi minuti, si possono raggiungere tutte le principali attrazioni e punti di interesse.

Il Fiumelatte, noto per essere uno dei corsi d’acqua più brevi d’Italia, è una delle principali mete curiose di Varenna. Le sue acque bianche e spumeggianti, che scorrono per soli 250 metri prima di tuffarsi nel lago, hanno affascinato studiosi e visitatori per secoli. Il fiume è visibile da marzo a ottobre, periodo in cui si trasforma in un “troppopieno” di un imponente bacino sotterraneo.

I dintorni di Varenna offrono vari percorsi escursionistici che permettono di esplorare la bellezza paesaggistica della zona: uno dei più calpestati è il Sentiero del Viandante, un percorso storico di circa 45 km, che consente di camminare immersi nella natura.

Menaggio

Costa di Menaggio con affaccio sul Lago di Como

Il cuore pulsante del borgo di Menaggio è Piazza Garibaldi, spesso animata da eventi musicali, mercatini e altre manifestazioni che la rendono il luogo ideale per rilassarsi e assaporare l’atmosfera locale.

Menaggio ospita anche un monumento alla Tessitrice, realizzato dallo scultore Francesco Somaini nel 1990, che celebra l’industria della seta della zona. Passeggiando per via Calvi, si può ammirare la facciata neogotica della chiesa di Santa Marta che custodisce numerosi reperti storici.

Un punto panoramico sopra Menaggio è la Crocetta, che offre una vista spettacolare sul Lago di Como e sui dintorni. Questo luogo ha anche un’importanza storica, essendo parte della Linea Cadorna della Prima Guerra Mondiale.

L’antica strada Regina, un percorso risalente all’epoca romana, offre una passeggiata storica e panoramica dalla frazione di Nobiallo a Rezzonico, attraversando punti di interesse artistico e architettonico. Non lontano da Menaggio si trova Villa La Gaeta, famosa per essere stata un set cinematografico per il film “Casino Royale” della serie di 007.

Infine, una piacevole escursione adatta a tutta la famiglia è quella al “Rogolone”, una quercia plurisecolare dichiarata Monumento Nazionale. Il percorso ad anello parte da Menaggio e si snoda attraverso paesaggi affascinanti, antichi borghi e ambienti naturali, richiedendo circa quattro ore e mezza di cammino.

Cernobbio

Borgo di Cernobbio con affaccio sul Lago di Como

Il borgo di Cernobbio ha origini antiche, risalenti al XII secolo, quando si sviluppò intorno a un convento chiamato Coenobium. Nel corso del XIX secolo, il borgo conobbe un grande sviluppo economico grazie agli investimenti in infrastrutture e all’industria serica. Davide Bernasconi, un industriale tessile, costruì una vera e propria cittadella industriale, comprensiva di residenze per i lavoratori e le loro famiglie.

Durante la Seconda Guerra Mondiale, Cernobbio subì un rallentamento nella sua crescita, ma la comunità locale si distinse per il supporto ai fuggitivi diretti in Svizzera. Dopo la guerra, la fama di Cernobbio crebbe rapidamente grazie alla bellezza del paesaggio e delle ville storiche che divennero fonte d’ispirazione per molti artisti.

Oggi, questo borgo storico è diventato una meta turistica di fama internazionale che offre una vasta gamma di attività: dagli sport acquatici alle passeggiate in montagna oltre che una ricca offerta culturale e gastronomica.

La città è anche rinomata per la sua attenzione all’ambiente, avendo ottenuto il marchio di Qualità dell’Ambiente “Comune Fiorito” nel 2019. Questa certificazione riflette l’impegno dell’amministrazione e dei cittadini nella cura degli spazi verdi, rendendo Cernobbio un luogo estremamente accogliente.

Tremezzina

Scalinata del borgo Tremezzina con affaccio sul Lago di Como

Il comune di Tremezzina comprende i borghi storici di Ossuccio, Lenno, Mezzegra e Tremezzo. Il modo migliore per scoprire questa zona e apprezzare tutte le sue meraviglie è percorrere la rinomata Greenway, un itinerario che si snoda attraverso la Tremezzina, offrendo un’esperienza immersiva tra natura e cultura.

Una breve scalinata che scende dalla statale Regina al lago e porta alla Velarca permette di visitare una gondola lariana trasformata in residenza di villeggiatura negli anni ’60 dallo Studio BBPR. Questo capolavoro di design, realizzato per Emilio e Fiammetta Norsa, è un esempio unico di casa-barca diventata nel tempo un prestigioso salotto frequentato da artisti e intellettuali dell’epoca. La Velarca è stata donata al FAI nel 2011, garantendo così la sua tutela e valorizzazione.

Non basta un solo giorno per visitare tutti i borghi storici di Tremezzina, per tale ragione il nostro consiglio è di concentrarsi solo su uno di questi borghi (se si ha poco tempo) oppure dedicarsi più di un giorno di scoperta e visionare tutti i numerosi luoghi caratteristici che attraversano l’iconico itinerario della Greenway.

Le ville del Lago di Como

Impossibile non pensare alle lussuose ville quando si parla del Lago di Como. Queste dimore storiche, con i giardini lussureggianti e le vedute mozzafiato, rappresentano il perfetto connubio tra lusso e natura.

Nei prossimi paragrafi, scopriremo le più rinomate tra queste ville, esplorando nel dettaglio le storie, le particolarità architettoniche, i giardini e le opere d’arte che le rendono uniche.

Villa Carlotta

Villa Carlotta con giardino

Villa Carlotta, originariamente nota come Villa Clerici, fu edificata nel 1690 per volere del marchese Giorgio II Clerici. Egli desiderava una residenza sul lago di Como dove potersi ritirare dagli affari milanesi. La proprietà non rimase a lungo nelle mani dei Clerici e passò presto alla famiglia Sommariva.

Giovanni Battista Sommariva, con una brillante carriera politica e un vasto patrimonio, trasformò Villa Carlotta da una semplice residenza in un gioiello di arte e architettura, ammirato da celebri scrittori come Stendhal e Flaubert. Fu grazie a lui che alcune delle opere d’arte più importanti trovarono casa qui, rendendo la villa un luogo di interesse internazionale.

Nel 1843, Villa Clerici fu venduta dagli eredi Sommariva alla principessa Marianna di Prussia. Nel 1850, la principessa donò la villa alla figlia Carlotta in occasione del suo matrimonio con il duca Giorgio II di Sassonia-Meiningen. Carlotta e Giorgio II vissero nella villa solo per cinque anni, fino alla prematura scomparsa di Carlotta nel 1855. Dopo la morte della moglie, Giorgio II continuò a frequentare la villa, dedicandosi soprattutto al giardino botanico. Nel 1927, a seguito della confisca della villa da parte dello stato durante la Prima Guerra Mondiale, l’edificio passò sotto la gestione dell’Ente Villa Carlotta, istituito con Regio Decreto.

Oggi, la visita tipica dura almeno un’ora e mezza, durante la quale è possibile ammirare i numerosi capolavori acquistati dalla famiglia Sommariva. Tra questi spiccano la replica di “Amore e Psiche” di Antonio Canova e la “Maddalena penitente”, anch’essa di Canova, commissionata appositamente per la villa (oggi esposta in replica). Un’altra sala è dedicata a “Palamede”, sempre di Canova, che trovò a Villa Carlotta la sua dimora dopo essere stata esposta a Parigi. Nella sala dedicata ad Hayez, i visitatori possono ammirare “L’Ultimo Bacio di Romeo e Giulietta”, considerato un manifesto del romanticismo italiano. Inoltre, molte delle sale della villa sono decorate con affreschi di Lodovico Pogliaghi, commissionati dai duchi di Sassonia-Meiningen.

Villa Balbianello

Villa Balbianello a picco sul Lago di Como

Villa Balbianello, situata sull’incantevole promontorio del Dosso di Lavedo, ha una storia ricca e affascinante che inizia alla fine del XVIII secolo. Costruita dal cardinale Angelo Maria Durini sulle rovine di un monastero francescano, la villa divenne presto un luogo di villeggiatura e un vivace punto di incontro per intellettuali e artisti. Tra questi figurano personalità di rilievo come Giuseppe Parini, Silvio Pellico, Giovanni Berchet, Giuseppe Giusti e Alessandro Manzoni.

Successivamente, la proprietà passò nelle mani di Giuseppe Sepolina, Luigi Porro Lambertenghi e Giuseppe Arconati Visconti, fino ad essere abbandonata per oltre tre decenni. La villa ritrovò il suo splendore grazie all’intervento dell’ufficiale americano Butler Ames, che ne curò il restauro e la trasformazione del giardino come lo vediamo oggi.

Nel 1974, Villa Balbianello fu acquisita dall’esploratore italiano Guido Monzino, noto per essere il primo italiano a raggiungere la vetta dell’Everest. Monzino dedicò il piano superiore della villa ai suoi cimeli di viaggio, tra cui fotografie, bandiere e una delle otto slitte utilizzate per la sua spedizione al Polo Nord. Alla sua morte, nel 1988, Monzino lasciò la villa al Fondo per l’Ambiente Italiano (FAI), che oggi ne garantisce la conservazione e l’apertura al pubblico.

Il giardino ospita alberi e arbusti meticolosamente curati, tra cui un gigantesco leccio dalla caratteristica forma a ombrello, mantenuto tale grazie a particolari interventi di potatura eseguiti da giardinieri alpinisti. All’interno, gli arredi risalgono al XVII e XVIII secolo, con una ricca collezione di dipinti su vetro, sculture e manufatti etnici.

La villa è diventata una celebre location cinematografica per alcune riprese dei film “007 – Casino Royale” e “Star Wars: Episodio II – L’attacco dei cloni”, dove fu teatro dell’iconico bacio tra Anakin e Padmé.

Villa Monastero

Villa Monastero con scalinata su Lago di Como

Tutto ebbe inizio nel XII secolo, quando fu fondato un monastero cistercense femminile dedicato alla Beata Vergine Maria. Per quasi trecento anni, il monastero svolse la sua funzione religiosa, fino a quando l’arcivescovo Carlo Borromeo lo soppresse nel 1567 a causa della scarsità di monache. Due anni dopo, nel 1569, il nobile Paolo Mornico lo acquistò trasformandolo in una residenza privata, mantenendo la chiesetta per l’uso dei fedeli. Nel 1609, suo figlio Lelio Mornico prese in mano la proprietà e avviò una significativa trasformazione. Lelio desiderava una dimora che riflettesse l’importanza sociale della sua famiglia, dando al complesso la forma che vediamo oggi. La villa divenne un luogo di lusso, con ampi spazi e un loggiato con vista sul lago. La famiglia Mornico mantenne la proprietà per tre secoli, durante i quali la villa venne chiamata “Villa Lelia”. Nel 1862 l’ingegnere Pietro Genazzini di Bellagio ne divenne il nuovo proprietario e il nome della Villa cambiò.

L’acquisto di Genazzini durò poco a causa di problemi finanziari che lo costrinsero a rivendere la villa nel 1876 a Carolina Maumary. Carolina, nipote di Alessandro Manzoni, introdusse un periodo di grande fermento culturale a Villa Monastero, frequentata da numerosi intellettuali dell’epoca. Nel 1897, la villa passò a Walter Erich Jacob Kees, un industriale tedesco che si innamorò del luogo e vi stabilì la sua dimora. Kees effettuò lavori di ristrutturazione che conferirono alla villa l’attuale stile eclettico, riorganizzando le sale e ampliando il giardino fino a quasi 2 chilometri.

Nel 1918 la villa fu requisita dallo Stato Italiano durante la Prima Guerra Mondiale e nel 1925 venne acquistata dal naturalista Marco de Marchi. De Marchi ampliò le collezioni di opere d’arte e oggetti preziosi e curò il giardino. Alla sua morte nel 1936, lasciò la proprietà alla moglie con precise istruzioni affinché la villa diventasse un museo pubblico. La vedova rispettò il desiderio del marito, creando nel 1939 l’Istituto per la Idrobiologia a lui intitolato. Il giardino aprì al pubblico nel 1940, e nel 1953 fu inaugurato il Centro Congressi, che ospitò scienziati e premi Nobel, tra cui Enrico Fermi, a cui è dedicata una delle sale.

Nel 1977, l’Istituto per la Idrobiologia fu inglobato nel Consiglio Nazionale delle Ricerche e la gestione della villa e del parco passò prima alla Provincia di Como e poi, nel 1996, alla nuova Provincia di Lecco che acquistò l’intero complesso solo nel 2009. Nel 2004, invece, la Regione Lombardia riconobbe ufficialmente il polo museale della Casa Museo, che conserva le decorazioni originali, i mobili e le collezioni di strumenti scientifici.

Villa Melzi d’Eril

Villa Melzi d'Eril circordata da bosci con affaccio su Lago di Como

Questo straordinario complesso fu commissionato da Francesco Melzi d’Eril, duca di Lodi e vicepresidente della Repubblica Italiana di Napoleone, tra il 1808 e il 1810. Successivamente, divenne Gran Cancelliere del Regno Italico. L’architetto e ornatista Giocondo Albertolli, rinomato esponente del Neoclassicismo, fu incaricato della progettazione della villa e dei giardini. Melzi d’Eril desiderava una residenza sobria ed elegante, con linee semplici che esaltassero il magnifico paesaggio circostante.

Francesco Melzi d’Eril vi risiedette fino al termine della sua carriera politica e la utilizzò come residenza estiva fino alla sua morte nel 1816. Grazie al contributo di artisti e tecnici di fama e alla speciale intesa con Melzi, la villa e i giardini divennero un luogo di rara armonia, celebrato anche da Stendhal, che ne descrisse la bellezza in “Rome, Naples, Florence” nel 1817.

Purtroppo oggi la villa non è accessibile al pubblico perché è una proprietà privata. Prima di arrivare alla villa, si percorre un viale alberato ombreggiato da platani tagliati a ombrello che offrono una piacevole passeggiata anche nelle giornate più calde d’estate. Giunti alla grande terrazza che fronteggia la villa, si può ammirare il paesaggio del centro lago e l’eleganza dell’edificio, accessibile tramite una scenografica scalinata. Sui lati del terrazzo si trovano quattro austeri leoni e due statue in marmo raffiguranti Apollo e Meleagro.

Il lato sud della villa era una volta collegato con il terrazzo antistante la serra, destinata a ospitare gli agrumi, situata a nord dell’edificio. Oggi, questa costruzione è un padiglione indipendente aperto al pubblico e adibito a museo che ospita la collezione archeologica Gallarati Scotti con antichi reperti e cimeli napoleonici.

È interessante anche visitare il piccolo Museo Lodovico Gallarati Scotti, dove si possono scoprire molte curiosità sulla villa, sul fondatore e sulla villeggiatura dell’epoca, oltre a ammirare abiti della servitù, dei marinai e dei proprietari. La collezione archeologica espone alcuni “falsi d’autore” di arte etrusca, realizzati alla fine dell’Ottocento, riconducibili all’attività di famose botteghe antiquarie di Roma e dell’Italia centrale.

Villa Olmo

Villa Olmo con giardini

Costruita in stile neoclassico tra il 1782 e il 1787 dall’architetto ticinese Simone Cantoni, si trova all’estremità nord-occidentale di Como, al termine della passeggiata lungo il lago delle ville di borgo Vico, oggi chiamata passeggiata Lino Gelpi. Questa passeggiata collega le principali dimore patrizie della città, offrendo un affascinante connubio tra paesaggio e architettura.

Villa Olmo deve il suo nome a un maestoso olmo che anticamente cresceva su questi terreni. La proprietà apparteneva alla nobile famiglia Odescalchi fin dal 1664, ma solo nel 1782 il marchese Innocenzo Odescalchi decise di costruirvi una residenza estiva. Per questo progetto incaricò l’architetto Simone Cantoni, rinomato per la sua competenza nelle forme neoclassiche.

La facciata della villa è dominata da un corpo centrale con dieci alte colonne ioniche, tra le quali si trovano cinque tondi raffiguranti i filosofi greci Platone, Solone, Talete, Socrate e Pitagora. Il giardino all’italiana di fronte alla villa, arricchito da statue di divinità pagane scolpite da Francesco Carabelli, è un altro esempio dello stile neoclassico che caratterizza l’intero complesso.

Nel 1824 la proprietà passò al nipote di Innocenzo, il marchese Giorgio Raimondi, e per la villa iniziò un periodo di massimo splendore. Durante questo periodo, Villa Olmo ospitò figure illustri come gli imperatori d’Austria Francesco II e Ferdinando I e la principessa Maria Teresa d’Asburgo. Quando però il marchese si schierò con i Savoia contro gli austriaci, nella seconda metà del XIX secolo, fu esiliato in Svizzera e Villa Olmo fu confiscata e utilizzata come caserma.

La villa vide una rinascita nel 1883 quando fu acquistata dal duca Guido Visconti di Modrone, che affidò all’architetto Emilio Alemagna il compito di apportare significative modifiche. Furono abbattute le ali sporgenti tra la villa e il lago, le scuderie furono ricostruite e fu eretto un tempietto neoclassico nel parco all’inglese dietro la villa. Il giardino fu abbellito con nuove aiuole e una fontana monumentale, mentre sul tetto del corpo centrale furono posizionati lo stemma visconteo e otto statue.

L’interno della villa presenta un atrio d’ingresso ampliato fino a occupare tre piani in altezza e un piccolo teatro da 90 posti. Dal 1925, Villa Olmo è di proprietà del Comune di Como e, grazie a importanti restauri, può essere visitata in tutto il suo splendore.

Il parco di Villa Olmo, accessibile tramite due porticati laterali, è il principale parco pubblico di Como e si estende per circa cinque ettari. Vi si trovano circa 780 alberi, tra cui ippocastani, cedri del Libano, liquidambar e platani monumentali, e 460 arbusti e cespugli. Il parco è caratterizzato da un impianto panoramico con radure che si insinuano tra le macchie arboree offrendo viste sul lago e sui monti circostanti. In una di queste radure sorge un tempietto neoclassico, eretto dai Visconti di Modrone.

Ricorda la Città di Como

Città di Como illuminata di sera vista dall'alto

Como è conosciuta per la lunga tradizione tessile e per i paesaggi che l’hanno resa iconica in tutto il mondo. Oltre alle sue famose vedute e alle lussuose ville, la città nasconde molte curiosità affascinanti che meritano di essere approfondite.

Passeggiando per il centro storico, puoi ammirare antiche mura, porte medievali e affascinanti edifici storici. Uno dei simboli della città è il Duomo di Como, una magnifica cattedrale gotica che si erge maestosa in Piazza Duomo. La sua costruzione iniziò nel 1396 e fu completata solo nel 1740, unendo stili architettonici diversi che vanno dal gotico al rinascimentale.

Una delle curiosità più affascinanti riguarda il Tempio Voltiano, un museo dedicato ad Alessandro Volta, il celebre fisico comasco che inventò la batteria elettrica. Inaugurato nel 1928, il museo espone numerosi strumenti scientifici, documenti e cimeli legati alla vita e alle scoperte di Volta, offrendo un’interessante incursione nella storia della scienza.

 

Non si può parlare di Como senza menzionare il suo legame con la seta. La città è stata un importante centro di produzione della seta sin dal XVI secolo e ancora oggi è famosa per la qualità dei suoi tessuti. Una visita al Museo della Seta ti permetterà di scoprire tutto: dai processi di produzione alle tecniche di tessitura e tintura, con una ricca collezione di macchinari, tessuti e disegni.

La funicolare Como-Brunate, inaugurata nel 1894, collega Como al piccolo villaggio di Brunate, situato a 715 metri di altitudine, offrendo viste panoramiche spettacolari sul lago e sulle Alpi circostanti. Una volta a Brunate, puoi esplorare sentieri escursionistici che conducono a punti panoramici incantevoli, come il Faro Voltiano.

Durante tutto l’anno, ospita una varietà di eventi, festival e manifestazioni. Il Festival della Luce, che si tiene in primavera, celebra la luce in tutte le sue forme, con installazioni artistiche e spettacoli luminosi che trasformano la città in un’esperienza visiva unica. L’Autunno Musicale, invece, è un’importante rassegna di concerti di musica classica che attira musicisti e appassionati da tutto il mondo.

I parchi e le montagne del Lago di Como

 

Ogni scorcio del lago offre una prospettiva unica, sia che si tratti di un giardino fiorito, di un paesaggio montano o di un antico borgo affacciato sulle sue sponde. La capacità del Lago di Como di integrare armoniosamente la natura con la mano dell’uomo è ciò che lo rende un luogo unico al mondo.

Nei prossimi paragrafi, approfondiremo i principali parchi e monti, esplorando le particolarità, i percorsi consigliati, le curiosità storiche e quelle naturali.

Borgo Dorio

Borgo Dorio con affaccio sul Lago di Como

Dorio offre un’esperienza unica a chiunque desideri scoprire un lato meno conosciuto, ma altrettanto affascinante del celebre lago.

Il borgo immerso nella natura si distingue per il pittoresco paesaggio caratterizzato da stretti vicoli acciottolati, antiche abitazioni in pietra e affascinanti scorci sul lago. Camminando per le vie del paese, si respira un’atmosfera autentica che racconta storie di un passato ricco di tradizioni e cultura. Uno dei grandi tesori di Dorio è la posizione privilegiata sulle rive del Lago di Como.

I sentieri che si snodano attraverso i boschi e le colline circostanti conducono a punti panoramici unici, da cui si può ammirare l’intero lago e le sponde frastagliate. Uno dei percorsi più suggestivi è quello che porta al Monte Legnoncino, una cima che offre una vista impareggiabile e che, nelle giornate più limpide, permette di scorgere persino le Alpi Svizzere.

 

Passo del Liro

Visuale dal Dosso del Liro sulle Alpi Lepontine

Il Passo del Liro, situato nelle Alpi Lepontine, è una delle destinazioni meno conosciute ma altrettanto affascinanti per gli amanti della natura e dell’escursionismo. Questo passo, situato a circa 2.200 metri di altitudine, offre la possibilità di vivere un’esperienza unica per esplorare la bellezza incontaminata delle montagne lombarde.

Collega la Val San Giacomo alla Val Bregaglia, fungendo da via di collegamento tra l’Italia e la Svizzera. Storicamente, è stato utilizzato come via di transito per commercianti e pastori. Oggi è una delle mete preferite dagli escursionisti che cercano percorsi meno battuti e immersi nella natura selvaggia.

La salita al Passo del Liro può iniziare da diversi punti di partenza, ma uno dei più comuni è dal villaggio di Chiavenna, situato nella Valchiavenna. Da qui, il percorso si snoda attraverso boschi di latifoglie e conifere, attraversa prati alpini e supera ruscelli cristallini. Lungo il tragitto, si possono incontrare malghe e rifugi alpini dove è possibile fare una pausa e gustare prodotti tipici locali.

Per gli escursionisti esperti, il Passo del Liro offre la possibilità di proseguire l’avventura verso il Passo della Forcola o il Passo del Baldiscio, esplorando ulteriormente le bellezze delle Alpi Lepontine. Questi percorsi richiedono una buona preparazione fisica e un’adeguata attrezzatura, ma ripagano con panorami straordinari e la soddisfazione di aver conquistato alcune delle vette più suggestive della regione.

Monte Tremezzo

Visuale dal Monte Tremezzo sul Lago di Como

Con un’altitudine di circa 1.700 metri, il Monte Tremezzo si erge maestoso sopra il Lago di Como, dominando il paesaggio circostante e regalando vedute uniche sia sul lago che sulle montagne circostanti.

Uno dei percorsi più popolari per raggiungere la vetta è il “Sentiero delle Quattro Valli”, che attraversa il Monte Tremezzo. Durante l’escursione, è possibile ammirare la flora e la fauna locale, con boschi di faggi e abeti che si alternano a prati fioriti e alpeggi.

Proprio dalla vetta del monte si può ammirare uno dei panorami più belli di tutta la Lombardia. È un luogo perfetto per fermarsi, rilassarsi e godere della pace e della tranquillità che solo la montagna può offrire.

 

 

 

Parco Val Sanagra

La Val Sanagra si trova a nord del Lago di Como, nei pressi di Menaggio, ed è attraversata dal torrente Sanagra, che dona al parco il suo nome e contribuisce alla straordinaria biodiversità. Il parco copre una superficie di circa 500 ettari, includendo boschi di castagni, faggi e abeti, prati fioriti e alpeggi, oltre a numerosi ruscelli e cascate che creano un ambiente suggestivo e variegato.

Durante una passeggiata nel parco, è possibile incontrare diverse specie di animali selvatici, tra cui cervi, caprioli, camosci, volpi e numerose specie di uccelli. Gli appassionati di botanica troveranno nel parco una varietà di piante, fiori selvatici e alberi secolari che testimoniano la salute e la vitalità dell’ecosistema locale.

 

Sacro Monte dell’Ossuccio: Patrimonio dell’Unesco

Santuario del Sacro Monte dell'Ossuccio: Patrimonio dell'Unesco

Fonte: Sacri Monti

Situato a Ossuccio, questo complesso comprende un santuario e quattordici cappelle che rappresentano i Misteri del Rosario, arricchite da 230 statue a grandezza naturale, capolavori degli stuccatori intelvesi.

Il percorso delle cappelle si snoda tra gli uliveti della frazione Molgisio di Lenno, ora parte del comune di Tremezzina, e sale fino al santuario, situato a 419 metri sul livello del mare. Il cammino offre viste panoramiche sul Lago di Como che rendono la passeggiata non solo un pellegrinaggio spirituale ma anche un’esperienza naturale di infinita bellezza.

Non si tratta solo di un percorso di fede, ma un viaggio attraverso l’arte e la natura. Le statue e gli affreschi raccontano la storia sacra con un realismo e una vivacità che coinvolgono profondamente i visitatori. Ogni cappella offre un’esperienza che invita alla riflessione e all’ammirazione della bellezza divina e naturale che chiunque dovrebbe vivere almeno una volta nella vita, non solo i fedeli e i devoti.

Come assicurarsi di visitare tutti i luoghi importanti sul lago di Como

 

Con così tante meraviglie da esplorare, può essere difficile avere chiaro in mente da dove iniziare. La soluzione ideale per assicurarti di visitare tutti i luoghi importanti sul Lago di Como è prenotare un tour personalizzato in barca che ti regalerà una prospettiva completamente originale. Questa opzione ti permetterà di creare un itinerario su misura che rispecchierà pienamente i tuoi interessi e le tue esigenze, garantendoti di vivere un’esperienza indimenticabile senza tralasciare nessun punto d’interesse tra i più iconici ed emblematici della zona.

Ogni angolo del lago racconta una storia diversa: dai tranquilli giardini botanici ai sentieri escursionistici che si snodano tra le vette circostanti. Scegli il tour perfetto per te sul nostro sito!

Come muoversi sul Lago di Como?

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Che giro fare sul Lago di Como?

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