La leggenda del Lariosauro: il misterioso mostro del lago di Como

da | Set 29, 2025 | Lago di Como

Il Lago di Como appare agli occhi dei visitatori come un vero e proprio gioiello naturale: le sue acque calme e lucenti riflettono l’opulenza delle ville storiche, il verde intenso delle montagne che lo cingono e l’azzurro cristallino del cielo. È una cartolina di perfezione, un luogo che incanta milioni di persone ogni anno e che sembra raccontare soltanto bellezza.

Eppure, come ogni specchio antico e profondo, cela misteri nelle sue oscurità, storie che si sussurrano di generazione in generazione, storie che sfuggono all’occhio distratto del turista e si annidano tra riflessi e ombre. Tra questi segreti il più famoso ha un nome che evoca ere preistoriche e brividi lungo la schiena: il Lariosauro. Questa enigmatica creatura, lontana parente lariana del leggendario mostro di Loch Ness, ha acceso la fantasia degli abitanti del lago per decenni, diventando un simbolo del mistero che si nasconde sotto le acque tranquille.

Ma da dove nasce questa leggenda? È frutto del folklore locale o esiste un fondo di verità in grado di rendere reale l’incredibile? Sali a bordo con noi: stiamo per immergerci nella storia, esplorando aneddoti, avvistamenti e testimonianze che hanno alimentato il mito del Lariosauro, rivelando un lato del Lago di Como che pochi conoscono, dove la bellezza idilliaca convive con il fascino inquietante dell’ignoto.

Le origini del mito: dal fossile alla creatura vivente

A differenza di molte leggende che nascono unicamente dall’immaginazione, quella del Lariosauro ha radici che affondano nella scienza. Nel XIX secolo, lungo le rive del Lago di Como, furono scoperti i fossili di un rettile preistorico che visse milioni di anni fa, poi battezzato Lariosaurus balsami. Si trattava di un rettile acquatico lungo circa un metro, realmente esistito, testimone di ere remote in cui il mondo era popolato da creature straordinarie. Questa scoperta non rimase confinata ai musei o agli studi accademici: piantò un seme nell’immaginario collettivo, alimentando sogni e fantasie. 

E se tra le acque profonde e silenziose del lago, che in alcuni punti raggiungono i 400 metri, fosse sopravvissuto qualche esemplare? L’idea che una creatura così antica possa nascondersi tra le ombre e le profondità del Lario trasforma un semplice specchio d’acqua in un territorio misterioso, dove ogni increspatura sulla superficie può diventare la prova di un segreto antico quanto il tempo stesso.

1946, Argegno: il primo avvistamento che accese la leggenda

La storia del Lariosauro esplode improvvisamente nel novembre del 1946, trasformando una leggenda in un vero e proprio mistero. Due cacciatori, mentre navigavano al largo di Argegno, dichiararono di aver avvistato una creatura enorme, lunga circa una decina di metri, dalla pelle liscia e rossastra, con una forma che ricordava quella di un gigantesco rettile. La notizia, riportata dai giornali locali, si diffuse rapidamente, catturando l’attenzione di tutta la regione e alimentando l’entusiasmo e la curiosità del pubblico. Da quel momento il Lariosauro smette di essere un semplice fossile custodito nei musei e nelle pagine dei libri di paleontologia: diventa un enigma reale, una presenza misteriosa che sembra muoversi nelle profondità del lago, pronta a emergere e a ricordare che, dietro la perfezione idilliaca delle acque del Lario, si nascondono segreti che sfidano la ragione e accendono l’immaginazione.

Un mistero che riemerge: cronologia degli avvistamenti

Nel corso dei decenni gli avvistamenti si sono susseguiti, trasformando questa storia in un mito vivo e persistente che continua a catturare l’immaginazione di chi osserva le acque profonde del Lago di Como.

Nel 1954, al largo di Argegno, un padre e un figlio in barca dichiararono di aver visto emergere una creatura dalla pelle liscia, dotata di un muso riconoscibile e di zampe palmate, un incontro che lasciò entrambi senza parole e che venne raccontato come qualcosa di incredibilmente reale.

Tre anni più tardi, nel 1957, a Dongo, un gruppo di subacquei impegnati nell’esplorazione di un relitto si trovò di fronte a una creatura dall’aspetto terrificante, una presenza che sfidava ogni spiegazione razionale e alimentava il fascino oscuro della leggenda.

Più recentemente, nel 2003 a Lecco, un pescatore riuscì a filmare una strana “anguilla gigante” lunga oltre dieci metri, un’immagine che tornò a scuotere il lago e a rinnovare il mistero, dimostrando che, nonostante il passare degli anni, il Lariosauro continua a insinuarsi tra le acque del Lario, sfuggendo agli occhi e allo stesso tempo accendendo la fantasia di chi osa scrutare oltre la superficie.

Esplorare i luoghi del mistero: vivere la leggenda con Lario Como Boat

Leggere storie sul Lariosauro è affascinante ma navigare le acque dove si sono verificati gli avvistamenti è un’emozione completamente diversa. Con un tour privato firmato Lario Como Boat, il tuo capitano non ti guiderà soltanto verso le ville più belle del lago, ma potrà indicarti i punti esatti dove la leggenda ha preso forma. Sentirai il brivido di galleggiare sopra abissi inesplorati, immaginando cosa possa nascondersi sotto di te. È un modo unico per vivere il lago con tutta l’immaginazione. Questa “caccia al mostro” può essere una tappa emozionante del tuo itinerario di 3 giorni sul Lago di Como. Aggiungi un tocco di mistero alla tua vacanza!

Forse il Lariosauro è soltanto un luccio gigante, un’illusione ottica o il frutto della fantasia collettiva. Oppure, chissà, il lago più affascinante del mondo custodisce ancora un ultimo, preistorico segreto. Pronto a partire per la tua spedizione personale nel mistero? Prenota il tuo tour privato con Lario Como Boat e vieni a esplorare i segreti del lago.